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Molti di noi già sanno per intuito o perché lavorano a contatto con gli altri che il modo che scegliamo per esprimerci suscita effetti diversi nell'altro. Attraverso le giuste parole si può scrivere un buon libro, attraverso le giuste frasi e il giusto tono di voce si può far addormentare un bambino, si può far sentire un’altra persona capita, ci si può far capire e sentirsi meno soli. Con le parole sbagliate, invece, si può fare l’esatto opposto di tutte queste cose.
Potremmo definire la comunicazione sana come una specie di danza, fatta di frasi e parole intonate in un modo piuttosto che in un altro. Di pause, di sguardi e movimenti che si incrociano e si accordano fra una persona e l’altra sino ad arrivare quasi a sentirsi un tutt'uno, come quando al bar ci si prende un caffè con qualcuno ad alla fine non lo si beve neanche. Bene questo è un ”incontro". Quando invece ci si attacca, si grida o ci si insulta ecco che siamo davanti ad uno "scontro." La differenza sta nel fatto che nel primo caso ci si ascolta per capire ciò che l’altro ci sta dicendo, nel secondo invece si ascolta per rispondere, per “contrattaccare” .
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